Il settore della produzione di abbigliamento è molto importante per l’economia del nostro Paese, il Made in Italy è sinonimo di eccellenza in tutto il mondo. Ma quali e quanti sono i passaggi che un capo di abbigliamento deve effettuare prima di metterlo in vendita e stabilirne il prezzo?
Si va dallo sviluppo del modello in tutte le taglie, al taglio, alla cucitura, all’assemblaggio, alla stiratura e al controllo della qualità. Un processo produttivo essenziale dal quale dipende il costo di vendita.
Metodo per calcolare il ricarico da applicare
In cosa consiste il ricarico
Per ricarico si intende quella percentuale che si aggiunge al prezzo di costo di un prodotto, quando viene posto in vendita al cliente finale, e si ottiene dalla differenza tra il prezzo di vendita e il costo d’acquisto del prodotto al netto dell’IVA. Il ricarico va calcolato prendendo in esame diversi fattori quali, il prezzo di mercato, la tipologia di clientela a cui ci si rivolge, il target di riferimento e non ultimo il ciclo di vita del prodotto.
Costi di produzione
Alla base del prezzo di vendita di un capo d’abbigliamento è il costo di produzione; infatti, la tariffazione basata sui costi è quella più diffusa, è sufficiente elencare tutti i prezzi relativi alla produzione del capo e poi aggiungere il margine di profitto. Una strategia adottata da tanti, soprattutto quando si è dotati di una elevata attitudine commerciale e strategica.
Nell’effettuare questo calcolo è necessario altresì, non limitarsi a considerare il solo costo delle materie prime, ma prendere in esame tutti i costi sopportati dall’azienda prima che il capo di abbigliamento arrivi in mano al cliente. Gli elementi da valutare sono: energia elettrica, mano d’opera, tempo impiegato nella creazione, sviluppo e il trasporto.
Fascia di prezzo: bassa, medio e alta
Il capo di abbigliamento, che sia una semplice t-shirt o un abito di lusso, è una creazione prestigiosa a cui bisogna dare sempre la giusta importanza, per rispetto verso tutta la filiera di produzione. Bisogna sottolineare, che non tutte le t-shirt o gli abiti possono avere lo stesso prezzo e la fascia di prezzo dipende nella maggior parte dei casi dalla qualità delle materie prime utilizzate, oltre che dalla qualità della manifattura.
Le fibre, infatti non sono tutte uguali, la pelle non ha lo stesso prezzo della gomma, così come la lana semplice non costa quanto il cachemire inoltre, all’interno della stessa categoria di tessuto esistono vari sotto tipologie, come per esempio nel cotone che si differenzia in varie fasce prezzo in base alla lavorazione, trattamenti ed eventuali mix con altre fibre. Altro fattore che incide sulla fascia di prezzo è la catena di approvvigionamento; infatti, essa risulta più ostica per tutti quei piccoli marchi che non hanno ancora avuto modo di farsi conoscere anche per una questione economica. Si evince, che il pantalone di un marchio sconosciuto ha un prezzo che debba riuscire a competere con quello di un brand più noto.
La fascia di prezzo, bassa, media o alta è stabilita anche in base al Paese di produzione e al costo della mano d’opera in esso vigente. Fra i Paesi più economici troviamo la Turchia e le Filippine, tra quelli meno economici figura l’Italia che però assicura anche un prestigio ed una qualità tali da rendere possibile e richiesta una collocazione in una fascia alta di mercato a livello mondiale.
Coerenza di prezzo tra i vari prodotti in vendita
Alla base del successo di una firma di abbigliamento c’è, senza dubbio, l’alta competitività, in quanto l’essere sempre all’avanguardia e competitivi in un mercato in continua crescita è fondamentale. Non è sufficiente creare prodotti che siano unici e originali, ma è molto importante, inserirli nel commercio ad un prezzo equilibrato, quello che è in grado di stabilire il giusto rapporto con i clienti. La coerenza tra i vari capi in vendita è fondamentale per instaurare un rapporto che duri il più a lungo possibile con gli acquirenti più fidati.
Se ci si reca in uno store piuttosto che in un altro, significa che si è sicuri della qualità del prodotto e che il suo prezzo è adeguato.
Un aspetto molto importante da considerare è la concorrenza, che qualcuno ha definito tempo addietro la vera anima del commercio. È bene sempre effettuare un accurato studio sui vari competitor e comprendere bene le loro strategie di vendita, in modo da ottenere una visione chiara e attendibile.
Come valutare i prezzi dei vari brand
Le collezioni e le proposte dei vari capi di abbigliamento non sono tutte uguali, possiedono delle caratteristiche simili, ma si differenziano tra loro. La tendenza, la moda dettano i canoni a cui ogni stilista deve attenersi, ma come è possibile notare, ci sono brand di abbigliamento che applicano prezzi molto elevati su capi che non presentano uno stile e un design non molto particolare, riuscendo comunque a raggiungere cifre di fatturato molto elevate e una grande risonanza mediatica. Da cosa dipende?
Questo è possibile in quanto molte aziende puntano sulla percezione del marchio e ciò significa che sono sinonimo di garanzia, perché hanno creato con il proprio pubblico una sorta di connessione diretta. Il cliente di un brand importante quale Armani è consapevole di acquistare un capo di qualità e poco gli importa del prezzo. In definitiva, il consumatore acquista i servizi offerti a scatola chiusa perché si fida del legame con il marchio, in quanto risulta molto più importante della sola qualità e del prezzo.
La valutazione del prezzo dei vari marchi è direttamente proporzionale allo stile di vita di ognuno. La preferenza di un maglione con uguale resistenza e fibra di un altro è indirizzata sempre verso il brand che ispira maggiore fiducia.
Margine di guadagno: elementi da prendere in considerazione
In cosa consiste il margine di guadagno?
Il margine di guadagno fa riferimento al ricavo, mentre il ricarico al costo. È bene sottolineare questa differenza. Il margine di guadagno è quella somma che rimane in cassa dopo la vendita di un prodotto e rappresenta l’utile netto, cioè quella cifra che copre i costi di gestione.
Per ottenere dei profitti tali che consentono al commerciante di mantenere in piedi la propria attività è bene adottare delle strategie oculate, che mirino ad attirare una clientela maggiore. Una di quelle più interessanti è vendere più capi ad un solo prezzo, ad esempio, aggiungere una t-shirt ad un pantalone o un paio di calze alle calzature. Con questa tecnica, sempre utilizzata in maniera ponderata, aumenta il volume di vendita del negozio e anche il margine di guadagno.
Questa è una ottima maniera per aumentare il proprio profitto.
L’educazione al consumo e la sostenibilità
Il costo di un capo di abbigliamento è variabile, questo è inopinabile e nella maggior parte dei casi, si tende ad acquistare un prodotto che abbia un prezzo più consono alle proprie capacità economiche. E la sostenibilità?
Preferire un capo di abbigliamento che sia stato realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente e dei diritti delle persone è di gran lunga la scelta migliore, anche a discapito del risparmio. Il problema della cosiddetta fast fashion ha assunto una rilevanza molto importante negli ultimi tempi e solo una corretta educazione al consumo può risolverlo. Per essere chiari: è sempre meglio indirizzarci verso una t-shirt creata da fibre naturali e la cui fase produttiva rispetta il pianeta e gli esseri umani, piuttosto che una dal costo inferiore ma di dubbia provenienza.
Hoplites: cosa facciamo?
Noi di Hoplites siamo un server di produzione di abbigliamento Made in Italy che si pone l’obbiettivo di costituire un ponte di comunicazione tra il cliente e il produttore senza intoppi e sorprese. Il cliente e il committente, in questa maniera, interagiscono con un solo referente senza spostarsi di sede, formulando ogni tipo di domanda e preferenza. Tutte le produzioni e le collezioni sono realizzate in Italia, garantendo sempre un’eccellente qualità.
L’obbiettivo di Hoplites è quello di realizzare progetti produttivi che riguardano anche l’abbigliamento in piccole quantità, per rispondere alle esigenze di chi ha difficoltà a reperire tutti i servizi legati al settore manifatturiero. Dalla maglieria, ai capi spalla, dai costumi, ai jeans, alle camicie e alle felpe, tutta la produzione è garantita Made in Italy.