I capi d’abbigliamento Made in Italy sono certamente un’eccellenza nel mondo, qualcosa di cui la nostra economia deve andare fiera e che tutti ci invidiano. È proprio per questo motivo, però, che il rischio di frodi e contraffazioni è molto elevato e diventa fondamentale capire come riconoscere un vero prodotto nazionale da uno, invece, che è solo una sua imitazione.
Noi di Hoplites siamo un’impresa in grado di produrre qualsiasi capo di abbigliamento per conto terzi con qualità e rispetto della normativa che consente di ottenere l’applicazione della certificazione Made in Italy.
Chi ha inventato il Made in Italy?
Tutti parlano di Made in Italy, ma pochi sanno davvero come questo concetto sia nato. L’origine, infatti, di questo stile è da far risalire addirittura a più di 70 anni fa, quando l’aristocratico toscano Giovanni Battista Giorgini organizzò nella sua fantastica Villa Torrigiani a Firenze una sfilata di moda in cui furono presentati solo 18 capi, ma realizzati dalle dieci più importanti case di moda italiane del momento. Nulla venne lasciato al caso e infatti il suo organizzatore capì la necessità di invitare la stampa, i buyer e i più famosi esperti del settore dell’abbigliamento di gran lusso. Nasceva così il primo fashion show che avrebbe insegnato molto nell’avvenire.
Anche se si tratta degli Anni ’50, il riscontro mediatico è stato senza alcun precedente e addirittura furono completamente oscurate le grandi passerelle francesi.
Quando un vestito può essere considerato Made in Italy?
La qualità dei capi di abbigliamento Made in Italy è certamente tra le più elevate al mondo ed è proprio per questo motivo che tutti ce la invidiano. Non a caso i nostri abiti e accessori si ritrovano nelle vetrine di tutti i più famosi negozi al mondo.
Perché un prodotto possa essere considerato Made in Italy e, quindi, possa essere commercializzato con questo certificato di qualità, deve rispettare due importanti criteri:
deve essere realizzato con materie prime nazionali. Non è necessario, però, che tutte queste siano di derivazione interna ai nostri confini perché è concesso anche l’uso di una parte di materie prime provenienti dall’estero. L’importante è, però, che la percentuale predominante sia italiana;
le varie fasi di lavorazione devono essere eseguite all’interno del confine nazionale. Anche qui, in realtà, esiste una deroga perché è possibile definire Made in Italy anche prodotti che sono stati realizzati in parte all’estero. E’ necessario solo che le fasi di lavorazione sostanziali o quelle finali siano fatte nel nostro territorio.
Se un’azienda realizza un capo di abbigliamento che rispetta questi due aspetti, può fare richiesta all’Agenzia delle Dogane di ottenere il bollino Made in Italy da affiggere sul proprio prodotto presentando una descrizione dettagliata della referenza con l’indicazione di tutte le materie prime impiegate, la loro rintracciabilità e l’elenco delle fasi di lavorazione svolte con la precisazione del luogo in cui vengono eseguite. L’ente, valutata la procedura, potrà concedere o meno il bollino di qualità, ma solo al singolo prodotto oggetto della richiesta.
Leggere l’etichetta di un capo
La lettura dell’etichetta di un capo di abbigliamento può fornire molte più informazioni di quante si possa credere. Su di essa, infatti, sono riportati sia importanti dati che riguardano le caratteristiche intrinseche del prodotto e del tessuto con cui è realizzato, sia le indicazioni utili per trattare e preservare in maniera corretta l’articolo.
Non sempre è semplice leggere un’etichetta anche perché possono essere presenti simboli e abbreviazioni non noti a tutti. In generale, su di essa sono scritti:
- il marchio dell’azienda che ha realizzato il capo d’abbigliamento;
- il luogo di produzione;
- il tipo di stoffa con cui è realizzato. In alcuni casi il tessuto può contenere una sola fibra (ad esempio pura lana vergine), in altri, invece, può contenere più fibre che devono essere indicate con le relative percentuali;
- le modalità di lavaggio;
- l’eventuale possibilità di stirare e/o asciugare in asciugatrice il capo.
Indipendentemente dalle informazioni obbligatorie e da quelle volontarie presenti sull’etichetta, è necessario che tutto ciò che è riportato su di essa sia vero, verificabile e corretto.
Hoplites produzione di qualità
Molti imprenditori desiderano entrare nel mercato dei capi di abbigliamento di elevata qualità, ma non tutti hanno la possibilità di produrli. Ecco perché possono ricorrere a delle aziende che, conto terzi, si occupano del loro confezionamento.
Questo significa che qualsiasi imprenditore che decida di affidare a noi di Hoplites la manifattura dei suoi capi di abbigliamento avrà la certezza di mettere in commercio prodotti dall’elevata qualità intrinseca e con il vantaggio di essere Made in Italy. Inoltre, tutto il nostro staff aziendale è pronto e disponibile a fornire la consulenza necessaria anche per la stampa sui tessuti e per la messa a disposizione di stoffe di natura biologica e prive di componenti chimici ed artificiali. Si tratta di prodotti innovativi che stanno sempre più prendendo piede nel mercato e che rappresentano, quindi, una grande possibilità per qualsiasi azienda d’abbigliamento.